2021: anno mondiale contro il dolore lombare – Global year about Back Pain
Chiunque ha sofferto almeno una volta nella propria vita di un mal di schiena! È spesso un dolore che condiziona in maniera importante le attività della vita quotidiana e talvolta si risolve solo dopo ripetuti trattamenti con farmaci non privi di effetti collaterali.
Secondo l’OMS, la possibilità di avere almeno una volta un mal di schiena (il “Low Back Pain” anglosassone) è fino all’80% negli adulti durante il corso della loro esistenza (life span) e questa patologia risulta essere tra le prime 10 malattie con maggior numero di DALYs (Disability-adjusted life years) che è una misura dell’attesa di vita corretta per disabilità, espressa come il numero di anni persi a causa della condizione morbosa. Il problema del “Low Back Pain” è di sicuro più comune nei paesi industrializzati laddove la prevalenza di lombalgia nell’adulto è stimata tra il 60% e il 70% mentre il tasso di prevalenza nei bambini e adolescenti, pur essendo inferiore a quello osservato negli adulti, risulta essere tuttavia in aumento.
Le incertezze sulla lombalgia riguardano anche aspetti diagnostici e classificativi: ad esempio non sono del tutto chiariti i meccanismi patogenetici alla base del sintomo dolore lombare né come evidenziare, nonostante i grandi progressi della tecnologia d’imaging e di laboratorio, la patologia nelle sue varie fasi. Inoltre l’incertezza si appalesa anche nello stesso processo classificativo della lombalgia che la vede suddividere in due sottotipi: la forma specifica, nella quale sono ben identificati i processi patologici alla base della sintomatologia, e la forma aspecifica, nella quale non riusciamo ancora a definirne i precisi meccanismi patogenetici. Quest’ultima è di sicuro molto più frequente nella popolazione di pazienti che afferiscono agli ambulatori ortopedici, reumatologici o fisiatrici.
Tutto ciò ha un’ovvia ricaduta sulla gestione terapeutica della lombalgia per la quale il trattamento medico è spesso non risolutivo, ed è talvolta difficile anche solo raggiungere un significativo miglioramento clinico. Anche i trattamenti non farmacologici, come la terapia fisica, l’esercizio terapeutico e la manipolazione spinale, come pure la chirurgia, nelle lombosciatalgie da ernia del disco, danno risultati spesso deludenti.
In questo sconcertante scenario, pieno più di incertezze che di conoscenze, la IASP, Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (l’organizzazione che raccoglie i massimi esperti per la gestione delle sindromi dolorose) ha voluto proclamare il 2021 il “Global Year About Back Pain”. Tale iniziativa ha lo scopo di creare degli strumenti culturali per guidare e supportare i medici, gli scienziati e il pubblico nella comprensione, nella prevenzione e nel trattamento del mal di schiena. A tal fine, la IASP ha istituito una task force allo scopo di fornire informazioni aggiornate sull’epidemiologia, la fisiopatologia e il management del mal di schiena, con particolare attenzione per quanto riguarda aspetti di organizzazione socio-sanitaria finalizzata alla creazione di facilities per consentire ai pazienti affetti di accedere alle cure più appropriate ad un costo accessibile nonché a migliorare i sistemi informativi sulla condizione patologica e su come prevenirla.
Gli obiettivi dell’iniziativa sono:
- Identificare le barriere e proporre soluzioni per migliorare la prevenzione, l’indagine e il trattamento del mal di schiena
- Riassumere le modalità più efficaci ed economiche per un maggiore successo nella gestione del mal di schiena, in particolare nelle comunità con minori risorse
- Integrare l’uso di strumenti per stratificare le persone con mal di schiena per migliorare la gestione con percorsi di cura patient-centered
- Facilitare ulteriori ricerche, la gestione, l’istruzione e il sostegno per ridurre il “peso globale” del mal di schiena.
In quest’ottica anche la nostra Società metterà in atto, durante il secondo semestre del 2021, una serie di iniziative allo scopo di informare i pazienti, i medici di famiglia e gli specialisti coinvolti nella cura, sui progressi delle conoscenze sul Low Back Pain.
Prof. Giovanni Iolascon

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