IV Congresso Nazionale della Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore Muscolo-Scheletrico e dell’Algodistrofia SI-G.U.I.D.A
Nei giorni 11-12-13 maggio si è tenuto il IV Congresso Nazionale della Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore Muscolo-Scheletrico e dell’Algodistrofia SI-G.U.I.D.A. presso il Centro Congressi Unione Industriali di Torino. L’evento, presieduto dal Prof. Giovanni Iolascon, ha avuto come titolo “Il Patient Journey della persona con dolore muscolo-scheletrico o con l’algodistrofia” e ha visto la partecipazione in presenza di oltre 300 medici tra partecipanti, membri della segreteria scientifica e della Faculty e medici in formazione specialistica. Il Congresso ha un avuto un elevato indice di gradimento in particolare per l’alto livello dei contenuti scientifici delle varie sessioni che hanno affrontato i diversi aspetti del dolore muscolo-scheletrico, con relazioni su invito, letture magistrali, simposi congiunti con altre Società Scientifiche nazionali e tavole rotonde.
L’evento si è aperto con una lettura da parte del Dott. Viora, rappresentante di Cittadinanzattiva, che ha illustrato quali sono ancora adesso i bisogni insoddisfatti dei pazienti sofferenti riguardo la gestione del dolore non oncologico in Italia. In tale lettura sono state ancora una volta sottolineate le carenze organizzative e assistenziali della nostra sanità per il trattamento di tale problematica, ed in particolare le difficoltà nell’implementazione della legge 38 per l’accesso alle cure per il dolore.
La successiva sessione congressuale è stata dedicata al simposio congiunto SI-G.U.I.D.A.-AISD sugli oppiacei nella terapia del dolore muscolo scheletrico. In questa sessione i relatori con specifico expertise hanno delineato le luci e le ombre sull’utilizzo di tali farmaci, sottolineando la necessità di una maggiore appropriatezza nel loro uso in termini di indicazioni, controindicazioni per migliorare l’efficacia e ridurre il rischio di eventi avversi. In particolar modo è stato sottolineato come l’abuso dei farmaci oppiacei sia centrale nella percezione negativa del loro utilizzo e che una maggiore conoscenza delle proprietà delle molecole utilizzate sia la base per l’ottimizzazione del rapporto costo/beneficio di tali farmaci.
A seguire la Prof.ssa Francesca Gimigliano, Presidente della Società Internazionale di Medicina Fisica e Riabilitativa, ha tenuto una Lettura Magistrale sui progetti futuri della WHO per implementare i trattamenti riabilitativi su scala mondiale. In tal senso, la WHO si è mossa lanciando una “Call for action Rehabilitation 2030” con lo scopo di attirare l’attenzione sul crescente bisogno insoddisfatto di riabilitazione nel mondo sottolineando l’importanza del ruolo di tale approccio medico nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile proposti dalle Nazioni Unite. Tale obiettivo necessita tuttavia di un’azione globale coordinata e concertata da parte di tutti gli organi politici ed amministrativi per rafforzare la riabilitazione nei sistemi sanitari.
La successiva sessione ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti biologici e fisiopatologici del dolore. Un aspetto innovativo è l’avanzamento delle conoscenze sui meccanismi genetici sottostanti la nocicezione. La Prof.ssa Giglio, genetista dell’Università di Cagliari, ha mostrato che cosa si intende per “medicina di precisione” nella cura del dolore cronico e come la genetica sia un fondamentale fattore non modificabile della risposta individuale agli stimoli dolorosi. Un altro aspetto approfondito è stato il riscontro che le differenze individuali nella percezione del dolore siano in larga parte determinate dalle varianti dei geni implicati nella nocicezione. Tali scoperte pongono le basi per una maggiore precisione nel trattamento farmacologico, tenendo conto delle varianti genetiche individuali e la conseguente necessità di uno screening genetico di sufficiente ampiezza volto a identificare le aree di vulnerabilità del paziente, prima di impostare una qualsiasi terapia analgesica.
Il simposio congiunto SI-G.U.I.D.A.-G.I.S.O.O.S. ha avuto come tema centrale il dolore nella fragilità scheletrica. In tale sessione sono stati affrontati i temi della gestione del dolore nei pazienti ortopedici con fratture da fragilità correlati al Covid-19. Recenti dati epidemiologici hanno evidenziato una riduzione della e prevalenza delle fratture di femore e vertebrali nel periodo dell’emergenza sanitaria per Covid-19. Tali dati sembrano essere associati ad una minore attività extradomestica da parte dei pazienti a rischio mentre, considerando le fratture vertebrali, tale dato sembra essere associato ad una minore richiesta di assistenza sanitaria di tali pazienti. Nell’ultima relazione, il Prof. Iolascon ha invece illustrato gli effetti del trattamento di una nuova molecola per il trattamento della fragilità scheletrica, il Romosozumab. Tale farmaco, recentemente commercializzato in Italia, ha dimostrato nei principali studi una efficacia sul miglioramento della densità ossea e prevenzione delle fratture da fragilità e si propone come importante novità terapeutica nelle pazienti con quadri clinici severi.
La lettura magistrale tenuta dal Prof. Giordano, Presidente e fondatore della Sbarro Health Research Organization (SHRO), importante organismo di ricerca statunitense con sede a Philadelphia, ha trattato la tecnologia innovativa nella cura delle malattie muscolo-scheletriche. Nella sua presentazione ha illustrato le nuove tecnologie di virtual reality messe a disposizione per il miglioramento della prevenzione e trattamento del dolore muscolo scheletrico e degli infortuni nello sportivo. La realtà virtuale si sta sempre più affermando come un’opportunità, dimostrando di migliorare l’aderenza e l’intensità dell’allenamento attraverso l’utilizzo di giochi virtuali, che forniscono delle simulazioni di scenari di vita reale e attività sportiva per stimolare i pazienti in maniera multimodale.
La giornata scientifica si è conclusa con la presentazione delle più importanti pubblicazioni scientifiche sul dolore muscolo scheletrico, considerando aspetti fisiopatologici e clinici. Sempre più ricerche scientifiche hanno evidenziato i meccanismi biochimici sottostanti il dolore muscolo scheletrico, come ad esempio nel caso dei pazienti fibromialgici. Inoltre, un recente studio ha evidenziato il ruolo di alcuni autoanticorpi che i pazienti affetti da algodistrofia sviluppano che sarebbero alla base del dolore periferico e dei meccanismi vasomotori nei pazienti affetti da tale condizione.
La seconda giornata congressuale si è aperta con la sessione sulle esperienze di trattamento del dolore muscolo scheletrico. Molto interesse ha suscitato il caso clinico di un paziente pediatrico affetto da sindrome algodistrofica. La letteratura scientifica si sta sempre più interessando all’algodistrofia, mentre ancora pochi dati epidemiologici e soprattutto sulle modalità di trattamento scientificamente provate sono disponibili per i pazienti pediatrici. La presentazione ha evidenziato i risultati clinici di un protocollo innovativo di trattamento farmacologico e non farmacologico in un adolescente con algodistrofia della mano. Il caso clinico può rappresentare un interessante spunto di ricerca su un tema ancora poco chiaro.
La sessione successiva ha posto l’attenzione sulle difficoltà del paziente ad accedere a cure appropriate per il dolore muscolo scheletrico. Il cosiddetto “patient journey”, come riportato nella prima presentazione del congresso tenuta dal rappresentante di Cittadinanzattiva rappresenta ancora oggi una realtà della nostra sanità, costringendo le persone che soffrono di dolore muscolo scheletrico a lunghi e tortuosi percorsi per giungere ad una corretta diagnosi ed una efficace terapia. Nella fattispecie, il Prof. Antimo Moretti, il Prof. de Sire e la Dott.ssa Resmini hanno effettuato un update sulle nuove conoscenze sulla cronicizzazione del dolore lombare, tra le più frequenti cause di dolore muscolo scheletrico cronico, sulle evidenze scientifiche circa la sensibilità e appropriatezza dei test e le scale di valutazione di uso comune ed infine sulle concordanze e discordanze tra le valutazioni cliniche e l’imaging strumentale.
Il Prof. Migliore ha tenuto un’interessante lettura magistrale sulle nuove definizioni dell’osteoartrosi e le nuove conoscenze sulla terapia infiltrativa. Recentemente un panel di esperti della nostra Società ha partecipato ad una consensus internazionale sulla corretta indicazione del trattamento infiltrativo intraArticolare. Inoltre il gruppo di ricerca è stato impegnato anche nello sviluppo di un nuovo questionario, Early Osteoarthritis Questionnaire (EOAQ), un nuovo strumento per la valutazione precoce delle fasi iniziali della malattia articolare degenerativa. L’adozione di criteri per la diagnosi precoce dell’OA è fortemente incoraggiata e un questionario specifico ha lo scopo di migliorare l’approccio e prevenire l’evoluzione dell’OA nelle prime fasi della malattia. A completamento di tale topic, la lettura magistrale del Prof. Antimo Moretti ha illustrato una panoramica esaustiva sulle nuove acquisizioni in termini di terapia farmacologica per il trattamento dell’osteoartrosi.
Nel successivo simposio congiunto SI-G.U.I.D.A.-S.I.M.F.E.R.- è stato affrontato nel dettaglio il problema del long- Covid e le difficoltà associate al suo trattamento. Tre esponenti della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, il Prof. Invernizzi, il Dott. Checchia e la Dott.ssa Galeri hanno sviluppato il complesso problema da diversi punti di vista. In particolar modo sono state riportate le evidenze scientifiche circa la patogenesi del dolore muscolo scheletrico nei pazienti che hanno avuto infezione dal virus SARS-CoV2 con dettagli sui meccanismi biologici alla base dei trattamenti farmacologici e non farmacologici recentemente proposti. Inoltre, aspetto di notevole importanza è stato fare chiarezza sulle misure di outcome appropriate per la valutazione di tutti gli aspetti patologici associati a tale sindrome e i percorsi assistenziali di nuova implementazione per il trattamento di tali pazienti.
Nel simposio congiunto SI-G.U.I.D.A.-S.I.A.G.A.S.C.O.T. si è focalizzata l’attenzione sul trattamento dell’osteoartrosi. Aspetto da sottolineare è stata l’importanza di distinguere i diversi fenotipi, alla base di un approccio diagnostico ma soprattutto terapeutico completamente diversi. Nelle relazioni è stata fatta luce sulle indicazioni e limiti della terapia infiltrativa e le innovazioni in termini di chirurgica ortopedica mininvasiva per il trattamento puntuale della patologia riducendo al minimo l’impatto della chirurgia sugli outcome clinici.
Le due letture magistrali successive sono state tenute dal Prof. Biagio Moretti e dal Prof. Umberto Tarantino. Nella prima è stato affrontato un aspetto di grande interesse nella letteratura recente, le differenze di genere nella chirurgica ortopedica. Tale aspetto non è stato ancora sufficientemente studiato e rappresenta ad oggi un campo di ricerca decisamente interessante per una sempre maggiore personalizzazione nel trattamento, selezionando con precisione modalità di trattamento, tecniche chirurgiche, ed effettuare valutazioni prognostiche sempre più puntuali basate sull’evidenza. Nel secondo sono stati riportati le nozioni più aggiornate sul tema della osteosarcopenia, in particolare sulle conseguenze spesso invalidanti di tale condizione e la sua prevenzione e trattamento.
Nel pomeriggio si è tenuto il simposio congiunto SI-G.U.I.D.A.-S.I.R.N., Società Italiana di Riabilitazione Neurologica, con un focus sul dolore muscolo scheletrico nelle malattie neurologiche. In tale simposio sono state trattate le problematiche dolorose della spalla nel soggetto emiplegico, riportando nel dettaglio i trattamenti farmacologici e non farmacologici e le loro evidenze scientifiche. Interessante focus è stato fatto sulla efficacia del trattamento della spasticità nel dolore muscolo scheletrico. Sempre più evidenze riportano un miglioramento significativo del dolore nei pazienti sottoposti a trattamento focale con tossina botulinica. Tale effetto sembra essere associato ad un effetto indiretto, per un miglioramento dell’ipertono, e ad un effetto diretto intervenendo sui meccanismi nocicettivi e neuropatici del dolore con un’inibizione del rilascio di neurotrasmettitori. Tuttavia, tale aspetto rimane un campo di ricerca ancora aperto su cui sono necessari ulteriori studi.
Nella decima sessione si è tenuto l’importante simposio SI-G.U.I.D.A.-CReI, Collegio Reumatologi Italiani, che ha avuto come tema centrale la fibromialgia. Tale malattia ancora presenta luci ed ombre in termini diagnostici ma anche terapeutici, nonostante gli avanzamenti negli ultimi anni sulle conoscenze fisiopatologiche alla base della malattia e soprattutto sui meccanismi associati al dolore. Grazie a queste rinnovate conoscenze, si sta sempre più abbandonando un approccio al sintomo per far spazio ad una gestione farmacologica e non farmacologica basata sulla fisiopatologia della malattia. Nella fattispecie nuovi studi sull’efficacia della terapia riabilitativa, in particolar modo l’idrochinesiterapia, e trattamenti fisici strumentali sembrano avere un ruolo sul miglioramento del dolore muscolo scheletrico in tale popolazione.
La giornata congressuale si è chiusa con due interessanti letture magistrali tenute dal Dott. Varenna sulle recenti acquisizioni in tema di terapia farmacologica dell’algodistrofia, ed in particolare sui recenti dati pubblicati sull’efficacia a lungo termine del neridronato somministrato per via intramuscolare. Successivamente il Prof. Giannini, in un’esaustiva lettura, ha parlato del ruolo fondamentale della vitamina D nella salute muscolo scheletrica.
La terza giornata congressuale ha visto l’intervento di giovani ricercatori nella sessione delle comunicazioni orali, in cui sono state riportate esperienze di ricerca sui temi del dolore muscolo scheletrico. Il ventaglio di temi trattati è stato ampio, a dimostrazione dei numerosi campi di interesse della Società, inclusi l’artrosi di anca, la vulvodinia, i disordini dolorosi temporo-mandibolari, la spalla dolorosa dell’emiplegico, e le influenze del microbioma intestinale sul dolore.
Infine, si è dato ampio spazio alle esperienze regionali sviluppate dai referenti locali della Società. Il 2022 ha visto l’esecuzione di incontri a carattere macroregionale aventi tutti gli stessi temi. I temi trattati sono stati la lombalgia, la sarcopenia, il trattamento dell’artrosi, l’algodistrofia e l’edema osseo. Gli argomenti sono stati affrontati con la presentazione anche di casi clinici personali aperti ad un’ampia discussione e ad un confronto con il pubblico presente. Da tali confronti ogni gruppo regionale ha sviluppato “5 sagge proposte di trattamento” che ogni rappresentante del lavoro congressuale locale ha presentato al congresso nazionale, con lo scopo di sviluppare delle raccomandazioni pratiche sulla gestione dei temi proposti.
A chiusura del congresso si è tenuta una discussione finale moderata dal Prof. Iolascon e dal Prof. Migliore per concludere con dei closing remarks delle tre interessanti giornate congressuali. Da sottolineare che tutto il congresso è stato caratterizzato da un continuo confronto sulle tematiche proposte e dal gradimento degli intervenuti che hanno sempre riempito la sala congressuale.
Dott. Marco Paoletta

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