Grande successo del III Congresso Nazionale SI-G.U.I.D.A.
Nei giorni 16-17-18 settembre si è tenuto il III Congresso Nazionale della Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore Muscolo-Scheletrico e dell’Algodistrofia SI-G.U.I.D.A. presso l’Hotel Sheraton Parco de’ Medici di Roma. L’evento, presieduto dal Prof. Umberto Tarantino e dal Prof. Giovanni Iolascon, ha visto la partecipazione in presenza di circa 300 medici ed ha affrontato attraverso sessioni su specifici temi, letture magistrali, simposi congiunti con altre importanti Società Scientifiche, i temi più importanti del dolore muscolo-scheletrico.
Il Congresso si è aperto con la lettura del Prof. Giustino Varrassi che ha illustrato le problematiche della gestione del dolore cronico muscolo-scheletrico nell’era COVID. In particolare il Prof. Varrassi ha illustrato come recenti studi suggeriscono l’efficienza dell’uso della telemedicina come mezzo per il trattamento di pazienti con dolore cronico, sottolineando il ruolo di diversi mezzi per realizzare tale approccio. La consulenza telefonica è il primo esempio low cost di telemedicina. Tuttavia, anche le e-mail sembrano essere utilizzate routinariamente per comunicazioni o programmare visite. Più di recente si sta facendo strada un ulteriore approccio definito Mobile Health (mHealth), ovvero un’applicazione su smartphone, tablet o laptop, mediante la quale è possibile scambiare messaggi e condividere immagini con messaggistica istantanea (es. WhatsApp, Telegram o Messenger) tra pazienti e operatori sanitari. Tuttavia, tali sistemi andrebbero ben regolarizzati viste le preoccupazioni legate alla protezione della privacy e la sicurezza dei dati. Anche in pediatria, mHealth associata alla realtà virtuale è stata implementata per la valutazione del dolore oncologico, trasferibile su quello non oncologico, grazie all’utilizzo di avatar tridimensionali apprezzati dai bambini.
La successiva sessione congressuale è stata dedicata all’algodistrofia ed ha visto tra i relatori il Prof. Giovanni Iolascon, con un’esaustiva overview sulle novità epidemiologiche, fisiopatologiche e cliniche su questa importante ed ancora misconosciuta patologia. In particolare il Prof. Iolascon ha sottolineato il problema del patient journey ovvero del lungo percorso dei pazienti dall’inizio dei sintomi fino ad arrivare ad una possibile diagnosi e corretta terapia dell’algodistrofia, passando per diversi stadi psicologici, che complicano ulteriormente la gestione del paziente. A seguire il Dott. Massimo Varenna ha esposto i recenti dati dello studio in fase di pubblicazione, il NAIMES32 sulla comparazione del trattamento con neridronato intramuscolare con la somministrazione endovena di già comprovata efficacia. Il Dott. Varenna ha illustrato una sostanziale sovrapposizione tra i risultati dei due trattamenti per tutti gli outcome esaminati, sia funzionali che associati al dolore e alla qualità di vita, aprendo prossimamente ad un trattamento domiciliare di più facile gestione per il medico ma soprattutto per il paziente. Infine il Dott. Giuseppe Toro ha fatto chiarezza sulla distinzione tra algodistrofia e bone edema, due condizioni spesso confuse e sovrapposte. Nella sua presentazione ha riportato le diverse classificazioni clinico-strumentali dell’edema e come differenziare le due condizioni anche attraverso la descrizione di alcuni casi.
Nella sessione internazionale il Prof. Alberto Migliore, insieme a due importanti esponenti del panorama internazionale nel campo dell’osteoartrosi, il Prof. Raghu Raman e il Prof. Emmanuel Maheu esponenti dell’EUROVISCO group, ha esposto le strategie innovative del Treat to target, ovvero di una strategia volta a migliorare il dolore articolare e la qualità della vita specialmente nella popolazione anziana trovando per ogni paziente la migliore combinazione/sequenza dei trattamenti più appropriati per raggiungere l’obiettivo condiviso con il paziente stesso. Inoltre tutti i relatori hanno sottolineato la necessità di continuare lo studio sul tema dell’osteoartrosi con urgente bisogno di biomarcatori target che portino a una strategia orientata al “bersaglio”. A questo proposito, in una recente expert opinion “It is the time to think about a treat-to-target strategy for knee osteoarthritis” un panel di esperti propone un cambio di punto di vista della gestione del paziente, non più orientato alla cura della malattia osteoartrosica dal punto di vista puramente anatomico-strutturale, ma ad un approccio volto al raggiungimento della “migliore condizione clinica accettabile dal paziente”.
La seconda sessione ha visto la collaborazione della nostra Società con SIAGASCOT, importante Società Scientifica del mondo ortopedico. In tale sessione si è affrontato il problema della protesi articolare dolorosa in diversi contesti, dal punto di vista reumatologico, ortopedico e fisiatrico a testimonianza della multidimensionalità della problematica e la necessità di una gestione multimodale. A tale collaborazione faranno seguito certamente ulteriori progetti condivisi, indice di una comunione di intenti.
Ha chiuso la prima giornata la sessione dedicata alla stimolazione biofisica che ha visto come relatori il Prof. Biagio Moretti e il Dott. Francesco Rifino, moderati dai Professori Iolascon e Masiero. La stimolazione biofisica rappresenta una metodica strumentale di successo ma solo recentemente si è passati da studi scientifici aneddotici a trial randomizzati che hanno portato nel 2004 all’approvazione dell’FDA. Da quel momento i lavori pubblicati sono cresciuti esponenzialmente ed in particolar modo quelli sui campi magnetici pulsati, sulla terapia vibratoria e sulle onde d’urto evidenziando un significativo impatto sul tessuto osseo con effetto rivascolarizzante, antiinfiammatorio e proliferativo. Tuttavia tali metodiche hanno importanti effetti non solo sulle patologie dello scheletro ma anche sui tessuti extra-scheletrici. Come riportato dal Dott. Rifino, i campi elettromagnetici migliorano significativamente la proliferazione e l’angiogenesi di cellule endoteliali, nonché la proliferazione e la produzione di collagene in colture di fibroblasti. Studi in vivo hanno evidenziato che l’esposizione a campi elettromagnetici pulsati utilizzati per 15 giorni hanno migliorato il processo di riparazione nella tendinopatia dell’achilleo. Allo stesso modo, la stimolazione biofisica migliora la riparazione delle lesioni cutanee. Tuttavia, l’applicazione di queste metodiche sui tessuti extra-scheletrici necessita ancora di ulteriori studi per validare protocolli di trattamento e indicazioni cliniche.
Il secondo giorno congressuale si è aperto con la sessione delle comunicazioni orali moderata dalla Prof.ssa Giulia Letizia Mauro e il Dott. Orazio De Lucia. In tale sessione giovani colleghi in formazione specialistica hanno esposto brevemente alcuni casi clinici e studi svolti presso le loro strutture di appartenenza, focalizzando l’attenzione sui diversi aspetti di condizioni patologiche di interesse della nostra Società. La sessione è stata di grande interesse, stimolando numerose domande dal pubblico con un’animata discussione.
La successiva sessione è nata da una collaborazione tra la nostra Società e SIOMMMS ed ha visto come tema il ruolo della terapia farmacologica e della vitamina D nella fragilità e nel dolore osseo. In tale sessione sono state riportate le recenti acquisizioni, relative agli effetti sul dolore, dei farmaci anti osteoporotici. Il dolore rappresenta una condizione invalidante nei soggetti con osteoporosi e colpisce principalmente il rachide dorso-lombare. La Dott.ssa Giuseppina Resmini ha focalizzato l’attenzione sugli effetti dei farmaci anti riassorbitivi mentre la Prof.ssa Silvia Migliaccio sui farmaci anabolici dell’osso evidenziando come tali trattamenti hanno un significativo impatto sul dolore e sulla qualità di vita. Tale effetto non sembra essere legato solo alla riduzione del rischio di incorrere in nuove fratture ma anche ad effetti biochimici diretti. In ultimo il Prof. Davide Gatti ha presentato un’esaustiva relazione sugli effetti della vitamina D sul dolore o, come da lui precisati, sugli effetti negativi della carenza di vitamina D sulla percezione del dolore. Diversi studi infatti hanno evidenziato una correlazione inversa tra i livelli sierici di vitamina D e la percezione del dolore muscolo-scheletrico, in particolar modo con il low back pain.
A seguire la lettura magistrale della Prof.ssa Stefania Maggi, responsabile scientifico della sezione invecchiamento del CNR, sul dolore e la sarcopenia. La sarcopenia è un argomento di grande attualità, che ha visto recentemente diversi aggiornamenti in termini di definizione, classificazione, diagnosi e terapia. La Prof.ssa Maggi ha presentato l’evoluzione delle recenti definizioni della sarcopenia, a partire dalla Consensus EWGSOP del 2010, a cui è seguito un ulteriore aggiornamento nel 2019 attraverso il quale sono stati forniti gli elementi per quantificare la severità della condizione nella pratica clinica. Inoltre, sono stati presentati dati aggiornatissimi su studi in cui si è evidenziata un’elevata prevalenza del dolore muscolo-scheletrico, in particolare quello cronico, nei soggetti che incontravano gli attuali criteri diagnostici della sarcopenia, identificando una correlazione diretta tra salute muscolo-scheletrica (intesa non solo come forza ma anche come performance e massa) e dolore. Tale connubio sviluppa un circolo vizioso caratterizzato da aumento dello stato infiammatorio, del catabolismo muscolare, del tessuto adiposo intramuscolare che si associa a maggiore carico sulle articolazioni, maggiore dolore e rigidità, ridotta attività fisica e disabilità. Tali presupposti sono alla base di possibili trattamenti futuri della sarcopenia che possano avere ricadute significative anche sul dolore muscolo-scheletrico cronico.
A chiudere la mattinata della seconda giornata la lettura magistrale del Dott. Marcello Marri sul dolore nei bambini. Come da lui sottolineato, il dolore nel bambino non può essere considerato in maniera univoca in relazione alla modifica della percezione e della capacità di descrivere il dolore nelle fasi di crescita del bambino. Il Dott. Marri ha evidenziato come il bambino vive diversamente il dolore nel corso degli anni in considerazione anche dei diversi processi fisiologici e della trasmissione del dolore ancora in fase di maturazione nei primi anni di vita. Inoltre, anche il nostro approccio come medici deve modularsi in considerazione del paziente che abbiamo di fronte facendo particolare attenzione alla gestualità, l’intonazione della voce e il linguaggio da utilizzare.
La successiva sessione sul low back pain ha risposto innanzitutto all’esigenza di aderire ad un’iniziativa della IASP, Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore, che ha proclamato il 2021 come il Global Year About Back Pain. Tale scelta evidenzia come il problema della rachialgia sia un aspetto di importante rilevanza a livello globale, causando una significativa disabilità e un’enorme spesa sanitaria. Nonostante le numerose armi farmacologiche e non farmacologiche attualmente disponibili, ancora un’elevata percentuale di persone soffre di tale condizione fino a forme croniche di difficile gestione. Nella sessione del congresso dedicata a tale tema è intervenuta la Prof.ssa Giulia Letizia Mauro che ha sottolineato il ruolo dell’esercizio terapeutico e delle metodiche fisioterapiche nella gestione del back pain. Tale approccio, spesso poco considerato, rappresenta il core treatment in questi pazienti da associare a terapie farmacologiche, ed eventualmente chirurgiche in considerazione delle diverse indicazioni. A seguire l’interessante presentazione dei processi fisiopatologici della cronicizzazione del dolore del Prof. Diego Fornasari. In questo intervento sono stati descritti i processi di sensibilizzazione periferica e centrale tipica del paziente con dolore cronico come il paziente lombalgico. In particolare, attraverso metodiche di neuroimaging si è evidenziato come il dolore modifichi significativamente diverse aree cerebrali, alterando il comportamento dei soggetti affetti. Emblematico di questo meccanismo è la fibromialgia, dove si sviluppa una sensibilizzazione al dolore con riduzione della sua soglia evidenziata da modifiche cellulari e biochimiche delle vie del dolore. Inoltre, concetto innovativo ancora oggetto di discussione, il ruolo della pain matrix, una vera e propria mappa di attività corticale correlata al dolore acuto e cronico. Infine il Dott. Stisi ha fatto una panoramica dettagliata sulle attuali conoscenze e raccomandazioni secondo le più accreditate linee guida internazionali sul trattamento farmacologico e non farmacologico del chronic low back pain.
Nel pomeriggio si è tenuta un’interessante sessione interattiva immersiva con avatar che ha visto presentare due casi clinici emblematici da parte dei Dott. Orazio De Lucia, Dott. Sergio Crimaldi, Prof. Marco Invernizzi e Dott. Pasquale Tamburrino. In tale sessione un paziente avatar rispondeva a domande poste dai moderatori simulando la gestione di un paziente ambulatoriale con dolore muscolo-scheletrico. In particolare il primo caso ha visto protagonista la signora Caterina che soffriva di una gonalgia ricorrente mentre il secondo il signor Alessandro, calciatore professionista alle prese con problemi di pubalgia, lombalgia e dolori articolari. La sessione è stata animata da sondaggi con domande rivolte al pubblico che potevano tele votare attraverso applicazioni sul proprio smartphone, da cui sono successivamente scaturite discussioni e approfondimenti.
L’ultimo giorno si è aperto con la sessione dedicata alle attività dei referenti regionali SI-G.U.I.D.A. moderata dal Prof. Marco Invernizzi. In tale sessione sono stati presentati interessanti progetti di ricerca coinvolgendo specialisti sul territorio locale. I temi proposti sono stati di assoluto interesse, toccando diverse condizioni patologiche e diversi approcci terapeutici che porteranno nei prossimi tempi all’acquisizione di dati da cui potranno derivare pubblicazioni scientifiche. I referenti regionali della Società si sono resi disponibili a fornire dettagli aggiuntivi a chi fosse interessato a partecipare ai progetti.
Successivamente la lettura magistrale della Prof.ssa Ombretta Di Munno ha focalizzato l’attenzione sul dolore muscoloscheletrico e il Covid-19. Tale condizione ha portato ad un incremento dell’incidenza di sintomatologia dolorosa muscolo-scheletrica, in particolare del back pain e delle difficoltà nella gestione di tali pazienti.
A seguire la sessione congiunta con AISD (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore) dove il Prof. Umberto Tarantino ha trattato il problema del dolore post-chirurgico in ortopedia gravato da diverse criticità legate alla risposta dei pazienti e alle comorbidità che impediscono l’uso di alcune molecole farmacologiche. Il Prof. Tarantino ha inoltre sottolineato le differenze di genere e di età nella percezione del dolore rendendo ancora più complesso il tema. Ha fatto seguito l’intervento della Prof.ssa Maria Caterina Pace, attuale presidente dell’AISD, a testimonianza dell’unione di intenti scientifici e culturali delle nostre Società, presentando le attuali conoscenze sulla terapia del dolore e focalizzando l’attenzione sui fattori di rischio per un maggiore dolore post-operatorio come l’uso di oppioidi precedentemente all’intervento. La Prof.ssa Pace ha inoltre sottolineato la necessità di migliorare ed implementare i percorsi terapeutici del dolore post-dimissione e posto l’attenzione sulla necessità di un “cambio di linguaggio” nella comunicazione con il paziente sofferente, facendo squadra con esso e i familiari. Infine il Prof. Marco Invernizzi ha presentato una panoramica sulla gestione del dolore nel paziente fragile e politrattato, sottolineando i rischi associati a tale condizione e la necessità di una gestione multidisciplinare di tali soggetti.
A chiusura del congresso si è tenuta un’interessante ed interattiva tavola rotonda moderata dal giornalista di RAINEWS24 Gerardo D’Amico che ha stimolato i partecipanti sul problema crescente del dolore muscolo-scheletrico e dell’algodistrofia. Hanno partecipato gli esponenti delle principali Società Scientifiche in ambito del dolore: il Prof. Umberto Tarantino per SIOT, il Prof. Giovanni Iolascon per SI-G.U.I.D.A., il Prof. Pietro Fiore per SIMFER, il Prof. Bruno Frediani per SIR, la Prof.ssa Maria Caterina Pace per AISD e il Prof. Alberto Migliore per CReI. Il panel di esperti ha discusso su tematiche rilevanti tra cui le criticità legate alla Legge 38 e soprattutto la sua ancora carente attuazione, così come il problema dell’abuso di terapie “fai da te” e “non convenzionali” e le spinosità dei percorsi di cura dell’algodistrofia.
Tutto il congresso è stato caratterizzato da un continuo confronto sulle tematiche proposte ed un gradimento degli intervenuti che hanno sempre riempito la sala congressuale.
Dott. Marco Paoletta

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