L’interdisciplinarietà la vera forza del SI GUIDA
La gestione della salute e della malattia richiede un approccio integrato di varie competenze e specialità. Tipicamente il lavoro in team viene distinto in multidisciplinare ed interdisciplinare. Molto spesso i due termini vengono utilizzati in maniera indifferenziata. In realtà esiste una sostanziale differenza tra multidisciplinarietà ed interdisciplinarietà. Nel team multidisciplinare ogni membro utilizza la propria esperienza per raggiungere obiettivi individuali di cura. Al contrario nell’approccio interdisciplinare si utilizzano contemporaneamente le esperienze e le capacità dei componenti per raggiungere obiettivi condivisi. La nostra società ha come mission fondamentale la diffusione della pratica dell’approccio interdisciplinare nel trattamento del dolore muscolo-scheletrico. La gestione del dolore ha da sempre un ruolo centrale nel managementcomplessivo del paziente.L’International Association for the Study of Pain (IASP) lo definisce come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.Nonostante esso rappresentila manifestazionedi una condizione patologica che può interessare l’aspetto sia fisico che mentale, non sempre è possibile ricondurre il dolore ad un unico processo fisiopatologico. Pertanto l’approccio bio-medico del dolore classicamente utilizzato deve considerarsi insufficiente perla comprensione e la risoluzione completa di tale sintomo e il miglioramento della condizione del paziente.Il modello bio-psico-sociale proposto da Engel negli anni ‘80 e ripreso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce la realizzazione di un approccio olistico al paziente includendo tutti gli aspetti che lo caratterizzanocon lo scopo di programmare interventi terapeutici mirati.D’altro canto, alla luce dei numerosi avanzamenti della medicina, le competenze richieste per attuare tale approccio non possono essere concentrate in un unico, pur preparato, professionista. Pertanto al giorno d’oggi una strategia che garantisca la migliore gestione del paziente non può prescindere da un lavoro d’equipe interdisciplinare che includa figure professionali in grado di interagire e intervenire sui propri ambiti di competenza e metterli a disposizione del team per il benessere del paziente.Questo concetto è ancora più validose si parla di dolore muscolo-scheletrico, condizione patologica trasversale che può essere ricondotta ad entità nosologiche talvolta anchelontane tra loro. Purtroppo si fa ancora fatica a far decollare questo tipo di sistema sia per motivi organizzativi che per loscarso sviluppo di una cultura al lavoro in team. In primis è necessario uniformare la valutazione del dolore muscolo-scheletrico mediante l’utilizzo di scale scientificamente comprovate di tipo unidimensionale, più immediate e di più facile comprensione per il paziente, e multidimensionali, più complesse ma che permettono di indagare l’influenza del dolore sulle attività della vita quotidiana.Un primo passo è stato fatto con la Legge 38/2010 Art 7con cui in Italia è fatto obbligo per tutti gli operatori sanitari della rilevazione in cartella clinica del dolore indicando con precisione entità, caratteristiche, evoluzione del dolore, farmaci analgesici utilizzati e il loro effetto, ma tanto ancora c’è da fare per sviluppare percorsi diagnostici interdisciplinari. Come oramai noto, la nostra società scientificaha come mission la gestione unificata e integrata del dolore muscoloscheletrico e dell’algodistrofia derivante dall’approccio interdisciplinare di tre figure specialistiche, quella del Fisiatra, dell’Ortopedico e del Reumatologo. In termini operativi la nostra società ha supportato la creazione di collaborazioni interdisciplinari tra queste tre figure in quasi tutte le regioni italiane, dove è stata creata una sezione della SI-GUIDA. Durante l’anno che è appena cominciato, proporremo delle iniziative culturali e assistenziali che vedano la realizzazione pratica dell’interdisciplinarietà che possano aiutare nel management appropriato del paziente con dolore muscolo-scheletrico. Perfezionare l’appropriatezza del trattamento del dolore muscolo-scheletrico, con la giusta combinazione tra terapie farmacologiche e non farmacologiche, pertanto permette di raggiungere risultati migliori non solo in termini di qualità di vita del paziente ma anche dal punto di vista socio-economico contenendo lo spreco di risorse.
Prof. Giovanni Iolascon

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