Terapia infiltrativa intra articolare
Lo scorso 5-7 ottobre 2017 si è tenuta a Praga la quarta edizione dell’ISIAT (International Symposium Intra-articular Therapy), il congresso internazionale dedicato alla terapia infiltrativa intra-articolare.
Al congresso hanno partecipato più di 450 specialisti provenienti da 45 paesi e da tutti e 5 i continenti, che si sono potuti confrontare sullo stato dell’arte della terapia infiltrativa e sulle aspettative e prospettive future.
Il Prof. Jay della Brown University (USA), ha affrontato il tema della Tribosupplementazione, presentando i risultati delle ricerche condotte sulla Lubricina, proteina presente nel liquido sinoviale, che agisce come un ammortizzatore naturale degli attriti.
Diverse relazioni hanno affrontato il tema della terapia infiltrativa con cellule mesenchimali. Il tessuto adiposo costituisce una importante fonte di cellule staminali mesenchimali (ASC), cellule staminali adulte e indifferenziate in grado di differenziarsi in molteplici linee cellulari. Esse sono contenute nella frazione stromale vascolare del tessuto adiposo con il vantaggio di un prelievo meno invasivo rispetto alle cellule mesenchimali ottenute da midollo osseo. Le cellule mesenchimali di origine adiposa, dopo essere state prelevate dallo stesso paziente e sottoposte ad una procedura meccanica di trattamento, vengono iniettate direttamente nell’articolazione artrosica (innesto autologo). Le cellule staminali mesenchimali di origine adiposa, sembrerebbero in grado di stimolare la riproduzione cartilaginea e migliorare la lubrificazione intra-articolare. Il Prof. De Bari, dell’Università di Aberdeen (UK), esperto in medicina rigenerativa e ingegneria tissutale, da molti anni conduce interessanti ricerche sulle cellule staminali da utilizzare nel trattamento delle patologie muscolo-scheletriche. Le sue attuali ricerche si concentrano sulla tipizzazione delle cellule staminali residenti nel tessuto articolare (nidi cellulari sinoviali) e sullo studio dei fattori in grado di stimolarne la differenziazione. Essendo le cellule staminali articolari in grado di differenziarsi in cellule del tessuto osseo o cartilagineo, il gruppo di ricerca spera di ottenere risultati che consentano di portare allo sviluppo di nuovi trattamenti che possano prevenire o modulare il progresso delle artriti e della artrosi nelle sue fasi iniziali.
Il Dr Masuda (Giappone) ha parlato del possibile uso intra-articolare dell’acido fosfatidico ciclico (cPA), fosfolipide che funge da trasduttore del segnale attraverso l’interazione con la membrana cellulare (“mediatore lipidico”). Il cPA è un inibitore competitivo del recettore dell’acido lisofosfatidico o LPA che si trova sulla membrana dei condrociti e/o sinoviociti, e sembra avere una azione anti-infiammatoria e antinocicettiva inibendo selettivamente l’asse ATX/LPA. Fino a pochi mesi fa gli unici studi effettuati erano studi preclinici su animali che hanno dimostrato la sua sicurezza e tollerabilità. Ad aprile 2017 è stato approvato dall’FDA il primo studio clinico su pazienti affetti da gonartrosi. Il Dr. Idolazzi (Verona) ha presentato i risultati di due studi multicentrici italiani in cui si valutava il possibile utilizzo dei bifosfonati intra-articolari. In uno di questi studi l’utilizzo dei bifosfonati intra-artricolari è risultato superiore all’utilizzo dell’acido ialuronico, mentre nell’altro non è stata riscontrata una differenza significativa tra i due prodotti. La successiva relazione tenuta dal Dr. Massafra (Roma) ha affrontato il quesito se esiste un razionale per la associazione tra viscosupplementazione e terapia sistemica con bisfosfonati. I bisfosfonati sia per uso sistemico che intra-articolare potrebbero essere utilizzati solo in un 30% di pazienti affetti da artrosi cosiddetta “osteoporotica”, subset di pazienti caratterizzato da predominante coinvolgimento dell’osso subcondrale che presenta un elevato turnover e che sembra collegato ad una carenza di estrogeni. Questi pazienti potrebbero essere il target ideale per l’utilizzo dei bifosfonati per via sistemica o di altre terapie attive sull’osso, in associazione alla comune viscosupplementazione.
Un tema importante emerso durante il Simposio è la necessità di individualizzare la terapia al fine di ottenere una maggiore efficacia del trattamento. Il Prof Migliore nella sua lettura sulle sfide della terapia intra-articolare ha sottolineato la necessità della personalizzazione dei trattamenti intra-articolari, a tale proposito ha illustrato gli ambiti di ricerca in tal senso. Sono stati presentati alcuni dei nuovi prodotti IA in sviluppo così come i nuovi targets intra-articolari in studio per lo sviluppo di nuovi farmaci intraarticolari. Ha rilevato la necessità di caratterizzare in modo migliore la sia la sequenza dei trattamenti IA sia i fattori predittivi di risposta ai singoli prodotti e alla loro classe di appartenenza in generale. Si è soffermato sull’utilità dello sviluppo di nuovi biomarkers anche a livello intra-artiolare introducendo l’opportunità che la nanotecnologia legata alla microartroscopia mininvasiva aprirebbe per il prelievo mirato intra-articolare di tessuto ai fini della estrazione, tipizzazione e monitoraggio dei marcatori. Anche l’orizzonte dei diversi sistemi di rilascio controllato e ritardato (micelle di polimeri, nanoparticelle, microgels, dendrimeri etc) è stato presentato.
Una sessione molto interessante ha visto presentare diverse Linee Guida e Consensus che considerano l’utilizzo della viscosupplementazione nel trattamento della patologia artrosica del ginocchio. Il Prof. Trojian (USA) ha presentato una meta-analisi effettuata dall’American Medical Society for Sport Medicine (AMSSM) sull’utilizzo della VS nel trattamento della gonartrosi. Una piccola differenza nell’efficacia, ma statisticamente significativa e rilevante dal punto di vista clinico, è stata osservata nell’utilizzo della VS rispetto all’utilizzo intra-articolare di steroidi o placebo, in termini di dolore e funzionalità. Sembrerebbe inoltre che la VS sia in grado di determinare una risposta OMERACT-OARSI superiore del 15% e dell’11% rispetto agli steroidi o al placebo, rispettivamente.
Il Prof. Herrero Beamount (Spagna) ha invece esposto le Raccomandazioni dell’ESCEO (European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis and Osteoarthritis), in cui l’impiego della viscosupplementazione con HA è raccomandato in pazienti affetti da gonartrosi di grado lieve-moderato, e nei pazienti con gonartrosi di grado severo allo scopo di ritardare il ricorso all’intervento di artroprotesi di ginocchio. La quinta edizione di ISIAT si terrà a Lisbona dal 3 al 5 ottobre 2019.
Professor Alberto Migliore

Condividi questo articolo
NEWSLETTER
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere gli ultimi aggiornamenti dal mondo SI-GUIDA!
Sede legale: Piazza San Uomobono, 30 – 56126 Pisa
Presidente: Alberto Migliore
Vice Presidente: Giuseppina C. Resmini
Segreteria Organizzativa
Piazza San Uomobono, 30 – 56126 Pisa
Tel.: +39 050 598808 / 541402
Fax: +39 050 0987825
Email: segreteria@si-guida.it
www.aicgroup.it