Congresso Società Italiana G.U.I.D.A. 2017 – output del Congresso
Lo scorso 9-11 marzo 2017 si è svolto a Napoli il primo congresso nazionale della nuova società scientifica per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore muscolo-scheletrico e dell’Algodistrofia G.U.I.D.A. dove si sono affrontati più topic collegati al variegato mondo del dolore muscolo-scheletrico.
G.U.I.D.A. è la prima Società Scientifica in Italia, nata lo scorso anno con l’obiettivo di colmare una lacuna importante nel panorama scientifico nazionale, con l’intento di creare una alleanza culturale e scientifica fra gli specialisti Ortopedici, Fisiatri e Reumatologi, figure professionali che gestiscono con maggiore frequenza i pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico, e che punta a migliorare la gestione di chi soffre di dolore muscolo-scheletrico cronico e non vede ancora risposta ai loro bisogni nonostante la legge 38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore. Sono stati tre giorni di lavori molto intensi in cui si sono alternati sul palco specialisti in ortopedia, reumatologia e fisiatria nel rispetto della multidisciplinarietà ed in linea con lo spirito stesso della società. Qualche numero consente di capire meglio l’importanza del convegno: 315 partecipanti, 42 relatori, 15 sessioni scientifiche, 4 letture magistrali, 2 sessioni di casi clinici interattivi, due sessioni di worskhop interattivi. Il dolore cronico muscolo-scheletrico riguarda oltre il 26% della popolazione italiana, il 70% se si considera la fascia di popolazione over 60, e secondo le ultime stime i relativi costi sanitari, sia diretti che indiretti, sono stimati intorno al 2,3% del PIL; si tratta di circa 1.400 euro all’anno per paziente (erogazione di farmaci, ricoveri, diagnostica a carico del Ssn), cui si sommano costi indiretti legati alle giornate lavorative perse e all’assistenza familiare, pari a 4.557 euro all’anno per paziente. Il dolore muscolo-scheletrico non sempre è da considerarsi solo un sintomo, ma nelle sue fasi acute e croniche diventa una vera e propria malattia da diagnosticare e affrontare in modo appropriato, attraverso percorsi diagnostici e terapeutici in un’ottica multidisciplinare, con l’obiettivo di garantire ai pazienti una migliore qualità della vita. Sono state approfondite e discusse attivamente alcune patologie muscolo-scheletriche molto frequenti ad elevato impatto socio-sanitario come l’osteoartrosi, la lombalgia-lombosciatalgia, la fibromialgia e le sindromi algodistrofiche. Ogni sessione scientifica è stata affrontata con un’esaustiva disamina di quanto si conosce come etiopatogenesi, tassonomia, clinica ed approcci terapeutici, e si è conclusa con un intervento riassuntivo permettendo così di tracciare le basi di un percorso interdisciplinare basato sull’ integrazione delle varie competenze finalizzato alla gestione ottimale del paziente con dolore. Nella sessione dell’algodistrofia è stato ribadito il concetto che la diagnosi di algodistrofia è essenzialmente basata su criteri clinici, non esistendo test o indagini strumentali specifici che ne accertino la diagnosi. I criteri standardizzati (Budapest, Atkins e Veldaman) vengono utilizzati solo a conferma di un indirizzo terapeutico già in atto. E’ quindi fondamentale effettuare una diagnosi più certa includendo anche le forme di algodistrofia che oggi non rientrano nei criteri diagnostici standardizzati e che sfuggono al trattamento portando ad un aumento dei costi economici della patologia. In conclusione, è stato presentato un algoritmo diagnostico finalizzato ad ottenere una diagnosi tempestiva a vantaggio della qualità di vita del stesso paziente con algodistrofia. Sono state trattate importanti tematiche come la gestione farmacologica e non del dolore muscolo scheletrico con nuovi approcci e revisioni di precedenti raccomandazioni; le modalità di una corretta diagnosi e terapia del dolore cronico con l’utilizzo di vari schemi di associazione di differenti farmaci e le loro possibili interazioni; le strategie terapeutiche come terapie fisiche, agopontura e osteopatia utilizzate per il trattamento del dolore cronico e la gestione del dolore nella chirurgia protesica.
Fiore all’occhiello del Congresso sono state le 4 letture magistrali tenute da esponenti di chiara fama del mondo del dolore. Il Prof. Casale, componente del direttivo dell’EFIC (European Pain Federation) ha tenuto una lettura chiarificatrice sulla tassonomia, ancora molto controversa, e sulla clinica del dolore, in particolare cronico. Un’ altra affascinante lettura è stata tenuta del Prof. Maione, noto farmacologo, sui meccanismi biologici della cronicizzazione del dolore. Il Prof. Benedetti, invece, ha magistralmente approfondito il ruolo degli effetti placebo e nocebo nella percezione del dolore. Infine, la Prof.ssa Di Munno, in sostituzione al Prof. Giannini, ha presentato l’interazione tra vitamina D e dolore.
Punto di forza del Congresso sono stati i due Workshop pratici che hanno affrontato tematiche molto attuali come l’imaging ecografico nelle sindromi dolorose muscolo-scheletriche e la terapia infiltrativa articolare in tutti i suoi aspetti incluse le problematiche medico-legali connesse.
Ampio spazio è stato dedicato ai momenti di partecipazione attiva di tutti gli iscritti attraverso un sistema interattivo disponibile per tutta la durata del congresso, permettendo così di interagire con i relatori e di porre direttamente le domande in modo tale da arricchire e vivacizzare la discussione in aula. E’ stata anche registrata un’attiva partecipazione alle due sessioni di casi clinici affrontati sempre in modalità interattiva.
In conclusione, ci auguriamo che questo 1° Congresso Nazionale della nuova Società scientifica G.U.I.D.A. sia l’inizio di un progetto a lungo termine di coinvolgimento di specialisti quali ortopedici, reumatologi e fisiatri nella gestione del dolore muscolo-scheletrico e dell’ algodistrofia, perché è solo dal lavoro interdisciplinare che si può ottimizzare la gestione del paziente con dolore.
Dr.ssa Giuseppina Resmini

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