I benefici della terapia con oppioidi sono noti da molti anni. Anche tutto ciò che riguarda l’uso illecito degli oppioidi, inclusa l’eroina, è oggetto di approfondite analisi non solo mediche, ma anche sociali.
Recentemente però si pone l’attenzione all’uso/abuso di questi farmaci prescritti in maniera impropria, talvolta anche utilizzati senza prescrizione medica. Il problema nasce dall’incremento esponenziale di quella che può essere definita “patologia dell’uso improprio dell’oppioide”. Negli USA 4 milioni di persone fanno uso di oppioidi fuori prescrizione medica, mentre 3 milioni di persone nella stessa popolazione e 16 milioni nel mondo soffrono o hanno sofferto nella loro vita di disordini correlati al loro uso. Si stimano circa 17000 morti all’anno a causa dell’abuso di oppioidi, con la perdita di 11 milioni di anni di vita ed un aumento delle disabilità associate.
Un recente studio condotto dal Dipartimento di Psichiatria della “University of California, San Diego” ha affrontato Il problema legato all’abuso di queste sostanze focalizzando l’attenzione sia sull’aspetto sintomatologico, che ha come manifestazione più grave la sindrome d’astinenza, sia sulla complicata gestione a lungo termine di questi pazienti.
L’uso di questi farmaci è estremamente diffuso; ciò è dovuto non solo ad una impropria prescrizione medica ma anche ad una assunzione autonoma e ingiustificata da parte dei pazienti che ha portato ad un aumento esponenziale nella segnalazione di effetti collaterali.
Le sostanze più frequentemente prescritte sono i derivati della papaverina, come morfina codeina e simili, usati principalmente nel controllo del dolore, ma anche nel trattamento della tosse e della diarrea. Essi possono causare euforia, sedazione e dipendenza tale da portare il paziente a continuare ad assumerli nonostante le complicanze.
Una delle conseguenze più gravi correlate all’abuso di oppioidi è la sindrome di astinenza. I criteri diagnostici proposti dal DMS-V comprendono la necessità di aumento della dose, il persistente desiderio dell’uso di oppioidi, l’utilizzo in condizioni rischiose come la guida, l’interferenza nella vita quotidiana e la continua assunzione nonostante la sintomatologia. Essa si manifesta con una pletora di segni e sintomi: aumento della frequenza cardiaca, sudorazione profusa, insonnia, midriasi, dolori muscolo-scheletrici, rinorrea, disturbi gastrointestinali, tremori, ansia, irritabilità, piloerezione.
Il trattamento dei sintomi acuti della sindrome d’astinenza può migliorare lo stato di salute del paziente e facilitare la loro partecipazione ai programmi riabilitativi. Essa consiste sostanzialmente nell’utilizzo di farmaci sintomatici, in particolar modo gli agonisti α2 adrenergici (clonidina o tizanidina) per l’ansia, le benzodiazepine per l’insonnia, la loperamide per i sintomi gastrointestinali, FANS o naprossene per i dolori generalizzati. Per il trattamento del craving, invece, i due farmaci più utilizzati sono il metadone e la buprenorfina, antagonisti del recettore degli oppioidi, assunti rispettivamente per via orale e sublinguale. La loro efficacia risulta comparabile, sebbene la buprenorfina sia associata a minor sedazione e depressione respiratoria. Tuttavia questo approccio deve essere completato con un programma di riabilitazione cognitivo-comportamentale a lungo termine, che intervenga sull’aspetto motivazionale ed emotivo del paziente, con lo scopo di minimizzare le recidive.
Schuckit MA. Treatment of Opioid-Use Disorders. N Engl J Med. 2016 Jul 28;375(4):357-68.
http://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMra1604339
Marco Paoletta

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