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V CONGRESSO NAZIONALE SI-GUIDA - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
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Master Universitario II Livello - Aprile 2024
Newsletter Natale 2023
CADAVERLAB - Verona 15-16 dicembre 2023 - evento patrocinato si guida
46° Congresso Nazionale AISD - Bari, 28-30 settembre 2023 - evento patrocinato si guida
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PARLIAMO DI ARTROSI - IL GINOCCHIO E LE ALTRE - Camogli 1-2 dicembre 2023 - evento patrocinato si guida
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RHEUMATOLOGY IN THE ELDERLY 2023 - FERMO 14 OTTOBRE 2023 - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
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2° SIENA OSTEO-REUMA - Siena, 9-11 giugno 2023 - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
IV Congresso Nazionale SI-G.U.I.D.A.
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CADLAB 2022 - Verona, 15-16 dicembre 2022 - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
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Algodistrofia, la chiave della corretta gestione risiede nella diagnosi precoce e nel tempestivo trattamento
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Dolore cronico muscolo-scheletrico
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2nd INTRA-ARTICULAR THERAPY IN THE EARLY OSTEOARTHRITIS - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
COMUNICATO STAMPA
NEWSLETTER 30 ANNO 2020: "Mese dell'Algodistrofia" un’occasione per ricordare i problemi e le necessità di pazienti spesso ignorati
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Campobasso, 23 febbraio 2019 - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA
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Diciottesima edizione del “World Congress On Osteoporosis, Osteoarthritis And Musculoskeletal Diseases”: successodel Simposio sulla Complex Regional Pain Syndrome.
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NEWSLETTER 16 ANNO 2018 : ASPETTI MEDICO LEGALI IN TERAPIA INFILTRATIVA DAL CONSENSO INFORMATO ALLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
ANALOGIE E DIFFERENZE NELLA PATOGENESI DEL DOLORE TRA VARIE FORME DI LOMBALGIA E FIBROMIALGIA
Newsletter 15 anno 2018: L’interdisciplinarietà la vera forza del SI GUIDA
CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN AGOPUNTURA E TERAPIE COMPLEMENTARI NELLA RIABILITAZIONE DEL DOLORE MUSCOLO SCHELETRICO
Neswletter 14 anno 2017: È necessaria una nuova classificazione del dolore cronico?
Come misurare il dolore?
Casabianca di Fermo, 2 Dicembre 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.
Newsletter 13 anno 2017: Terapia infiltrativa intra articolare
La FDA approva l’utilizzo dello stimolatore spinale per la gestione del dolore cronico refrattario
Newsletter 12 Anno 2017: La terapia infiltrativa intra articolare e la riabilitazione: un binomio vincente
Prevalenza del dolore neuropatico in pazienti con Lombalgia
Campobasso, 11 Novembre 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.
DIFFERENTE TRASMISSIONE DEL DOLORE NELLE VARIE FORME DI LOMBALGIA
Newsletter 11 Anno 2017 L’Algodistrofia è una malattia rara?
Efficacia dello Yoga nel trattamento della lombalgia cronica
Newsletter 10 Anno 2017 Diagnosi differenziale del dolore
A COSA È DOVUTO L’EFFETTO DELLA DULOXETINA NELLA LOMBALGIA CRONICA?
Newsletter 9 Anno 2017 Territorialità e interdisciplinarietà della Società Italiana G.U.I.D.A.
Perchè è così difficile capire se l’agopuntura funziona effettivamente
Malta, 22-24 Settembre 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.
Dubbi sulla efficacia della meniscectomia artroscopica parziale nel trattamento del dolore
Persistenza dell’uso di oppioidi dopo chirurgia di anca o di ginocchio
9 - 10 giugno 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.
Lecce, 27 maggio 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.
Update dall’FDA sull’uso nei bambini e nelle donne in gravidanza di codeina e tramadolo
Newsletter 8 - Anno 2017 - Congresso Società Italiana G.U.I.D.A. 2017 – output del Congresso
Newsletter 7 - Anno 2017 - La gestione del paziente con dolore: dalla fisiopatologia alla clinica
Newsletter 6 - Anno 2017 - Raccomandazioni della ACP sulla cura della lombalgia
I CONGRESSO NAZIONALE G.U.I.DA NAPOLI 9/11 MARZO 2017
Avvelenamento da oppioidi in età pediatrica: allerta dall’American Medical Association
Efficacia della vertebroplastica nella riduzione del dolore nelle fratture vertebrali da fragilità
Newsletter 5 - Anno 2016 - Società Italiana G.U.I.D.A. : Nuove Progettualità
Il Dolore nel cinema
Confronto oppioidi paracetamolo FANS
Newsletter 4 - Anno 2016 - I Congresso Nazionale Società Italiana G.U.I.D.A.
Ricerca Bibliografica
Newletter 3 - Anno 2016 - Il dolore muscoloscheletrico: una overview
Ricerca Bibliografica
Oppiodi, il rovescio della medaglia: dipendenza ed effetti correlati
Newsletter 2 - Anno 2016 - Algodistrofia: storia di un nome
Il dolore nell arte
Studio di efficacia e sicurezza su Aceclofenac e Diclofenac
Dolore e artrosi del ginocchio: come trattarlo
Newslette 1 - Anno 2016 - Presentazione Società Italiana G.U.I.D.A.
Dolore in gravidanza
La fondazione: parlano il Presidente e il Direttore Esecutivo
Fibromialgia: la causa dei dolori misteriosi
Sigarette elettroniche, sicure ma aiutano poco a smettere
La qualità del sonno anche questione di cibo e peso
Colesterolo, uno studio rivaluta quello cattivo:
Più conosciamo il dolore nelle sue differenti forme, più riusciamo ad apprezzare tutto ciò che ci procura una sensazione piacevole, é la legge del contrasto: se non abbiamo mai provato l'amarezza o la rabbia, non potremmo apprezzare fino in fondo la felicità; se non conosciamo la paura, non possiamo ammirare il coraggio, quindi forse per apprezzare maggiormente la bellezza della vita, dobbiamo prima conoscere e comprendere il dolore, sia esso nostro o degli altri. Per vedere come, nel corso degli anni la settima arte, il Cinema, ha affrontato e sviluppato il tema del dolore, faremo un breve excursus su quelli che, a mio parere, sono stati i film che meglio hanno caratterizzato l'evoluzione del dolore, partendo da quelli che in America sono stati definiti i Cancer-film, ossia i film in cui la causa del dolore è il cancro, con la sua evoluzione e le ripercussioni familiari e sociali.
Il Cinema, almeno fino al secondo dopoguerra, ha ereditato la cultura del romanzo ottocentesco e del melodramma anche sul piano della rappresentazione sia del dolore, fisico o psichico, che della eventuale malattia che lo provoca. Uno dei primi film del genere é Dark Victory ( titolo originale), in Italia Tramonto
Tramonto del 1939
Regia: Edmund Goulding con Bette Davis, che si aggiudicò l' Oscar, con tra gli altri interpreti, un giovane e abbastanza convincente Humphrey Bogart e, in un ruolo minore, l'ex presidente USA Ronald Reagan.
Confezionato secondo gli schemi del melo', la Davis interpreta un personaggio ricco di sfaccettature, un'ereditiera, inizialmente spavalda ed esuberante, condannata alla cecità da un glaucoma, la quale morirà tra le braccia del suo medico, che nel frattempo è diventato suo marito.
E' solo nel 1952 che questa tipologia di film prende un indirizzo diverso e molto più complesso, grazie al grande regista Nipponico Akira Kurosawa con il film Vivere, scritto e diretto da lui.
Vivere del 1952
Regia di Akira Kurosawa
Il film, considerato tra i massimi del regista, racconta le sofferenze di Watanabe, un burocrate di Tokyo e la sua finale ricerca della vita. Passando da stagione a stagione, dal presente al passato, dal silenzio a un frastuono assordante, con un'azione lineare al presente e numerosi brevi flashback nella parte centrale, Kurosawa rivela i segreti dell'odissea di Watanabe e mette a fuoco i due temi del film: l'analisi di una vita che si spegne; la satira feroce di una burocrazia impiegatizia che soffoca la società; l'amarezza per l'inevitabile sconfitta. Il Times l' ha inserito nella classifica dei 100 film più grandi.
Love Story del 1970
Regia di Arthur Hiller, con Ali Mac Graw e Ryan 'O Neal, Oscar per miglior colonna sonora a Francis Lai.
Il film sul piano narrativo, è ancora fortemente legato al melodramma ottocentesco, la cui struttura è costruita attorno ai divieti sociali e alle punizioni morali o divine. Uno studente di harvard di buona famiglia s'innamora di una ragazza di origine italiana, di più umili condizioni, noostante l'opposizione del padre di lui che lo disereda, i due si sposano,lui si laurea ad Harvard, lei si ammala di leucemia e muore a 24 anni tra le braccia del suo amore.
Philadelphia del 1972
Regia: Jonathan Demme, con Tom Hanks e Denzel Whashington, vincitore di 6 premi oscar tra cui quello di miglior interprete principale a Tom Hanks.
Questo film è il manifesto di ciò che l'AIDS ha rappresentato per la società americana e nel contempo è un'attenta analisi del fenomeno “malattia”, parlando del dolore sia fisico che psichico di ciò che essa comporta per una persona.
Il merito di Philadelphia, oltre all'aver affrontato il dramma legato ad una malattia devastante, è di aver costruito la storia per mezzo di un caso giudiziario, attraverso il quale studiare le varie spinte che gravano sulla persona “condannata a morte”.
La figura cianotica, scheletrica e spenta di Andrew (Tom Hanks), infatti, affronta i suoi superiori in un'aula di tribunale, difeso dall'avvocato Joe Miller (Denzel Washington) in quanto deciso, nonostante sappia che la probabilità di vedere la fine del processo sia quasi nulla, a chiedere che venga riconosciuto come la sua malattia abbia rappresentato una discriminante, un mezzo per vessare, estromettere ed emarginare la sua persona.
Sussurri e Grida del 1973
Regia di Ingmar Bergman - vincitore dell'Oscar per la fotografia.
Opera molto dura del maestro svedese, che racchiude tutto il suo lirismo proprio nelle sequenze più gelide. La fotografia è essenziale, basandosi su colori molto decisi che rispecchiano anche lo stato emotivo dei personaggi: rosso per il dolore, bianco per l'innocenza, nero per il lutto. Il film è tessuto, anzi ricamato, con sapienza e rigore visivo, rispettando uno schema simmetrico, quasi matematico: quattro interpreti femminili e quattro interpreti maschili , ma sono le donne ad avere la scena; tra le quattro donne, due forti (la malata e la fantesca)e due deboli (le due sorelle di Agnese). Inoltre Bergman ricorre all'uso di flashback e voce narrante, espedienti poco usati nella sua filmografia. Agnese sta morendo di cancro e per l'occasione è accudita dalle sue due sorelle, Karin e Maria, e dalla badante Anna.
La prima frase pronunciata da Agnese, « È lunedì mattina presto... e sto soffrendo », introduce l'atmosfera sofferente di tutta l'opera, dominata da un lato dalla freddezza di Karin e dalla superficialità di Maria, dall'altro dall'amore, dalla purezza interiore e dalla religiosità della badante Anna e della povera Agnese. Il loro infinito e sincero affetto, è espresso con forza in una delle scene più suggestive e commoventi, dove Anna accoglie nel suo materno seno le spoglie esanimi di Agnese, riproducendo una moderna Pietà di Michelangelo. I suoni e la musica giocano in " Sussurri e Grida" un ruolo importantissimo: il suono quasi impercettibile dei corpi attraverso il frusciare degli abiti e della biancheria; i rintocchi degli orologi da parete e l'oscillare ininterrotto e regolare dei pendoli che scandiscono il trascorrere del tempo; i rantoli, i pianti, i rumori della sofferenza, i singhiozzi, i sussurri e le grida che segnano alcune specifiche scene. Il film è una memorabile riflessione sul dolore fisico e psichico, sulla malattia mortale, sulla paura, sulla pietà umana, intesa nel senso classico di "Pietas", sulla capacità di soffrire delle donne, che per alcune di esse può risultare anche ambigua.
Frida del 2002
Regia: Julie Taymor con Selma Hayek
" Come mi sento? non ricordo nemmeno più che sensazione avevo prima del dolore" dice Frida Khalo, la protagonista del film. La Taymor, partendo dall'incidente che costrinse Frida diciottenne a letto per mesi interi, disegna una vicenda che non può che esprimersi se non attraverso le immagini: in Frida il dolore è trasformato in un'opera d'arte, in cui lei diviene portatrice di un dolore più profondo che è quello della denuncia condizione femminile nella tradizione messicana.
Fu durante la prima convalescenza che cominciò a dipingere i suoi autoritratti, aiutata da uno specchio appeso sul soffitto. La sua pittura si trasformò presto in un "diario" della sua vita, dalla vicenda amorosa con Diego Rivera fatta di passione, tradimenti reciproci, abbandoni e nuovi incontri, alla militanza nel partito comunista che la portò a presenziare ai momenti più salienti della storia del partito nel suo paese. Frida Kahlo è la donna che, dopo aver subito un incidente devastante che le causò infiniti dolori, dopo aver perso più di un bambino nel proprio grembo, dopo che le venne amputata una gamba, pochi giorni prima di morire dipinse una natura morta di coloratissimi cocomeri e scelse di intitolarla "Viva la vida". È proprio questo il ritratto dell’artista che il film Frida restituisce: quello di una donna forte e determinata, selvaggiamente attaccata alla vita e desiderosa di trovare un proprio posto nella società, prescindendo dagli schemi e dai limiti imposti dalla tradizione, una donna che riesce ad esprimere con la sua pittura il lato positivo del dolore.
I tre prossimi film trattano il delicato tema del'eutanasia, comunque legato a stretto filo a quello del dolore.
Le Invazioni Barbariche film canadese del 2003.
Regia: Denys Arcand, vincitore di numerosi premi tra cui l'L'Oscar al miglior film straniero
Amaro film sul decadimento degli ideali, la vicenda può essere letta dal punto di vista storico ed epocale e da quello individuale e umano in cui si insinua il cancro, la malattia fisica. Si parla di guerre, religione, economia con un linguaggio attuale e i protagonisti, che hanno vissuto intensamente l'esistenza, pur avendo anestetizzato la passione per il vivere, continuano a coltivare il gusto per il bello e per la discussione. I temi sono la vita, la felicità e il vero senso del vivere, vengono affrontate le problematiche esistenziali, quelle politiche e sociali parlando dell'evoluzione delle società occidentali, del significato della Storia, di capitalismo e socialismo, riflettendo sul rapporto tra individuo e società, tra spontaneità e condizionamento. La morte fisica fa da contraltare al morire delle ideologie, dei progetti utopici, delle religioni e del sistema economico fondato su liberismo e capitalismo. Il senso romantico della vita emerge nel confronto tra l'esistenza del padre fatta di amori passionali, amicizie e ideali e quella del figlio, costruita su carriera, soldi e cinismo. Giovani ignoranti definiti da Remy come i nuovi barbari, segnano l'era di una nuova invasione.
Mare Dentro del 2004
Regia Alejandro Amenàbar con Javier Bardem
La vera storia di Ramòn Sampedro, tetraplegico spagnolo, che per anni ha combattuto per ottenere il diritto all'eutanasia. A sostenerlo , su posizioni opposte, sono due donne, Julia e Rosa, che si trovano a fare i conti con i principi che fino a quel momento hanno regolatole loro vite. Come si fosse messo dentro la testa e il cuore del protagonista (immobile, necessariamente sulla difensiva, protetto dall'autoironia), Amenábar raffredda l'emotività (che avrebbe potuto essere esplosiva), aiutato in questo dalla recitazione millimetrica di Javier Bardem. Nello stesso tempo non resiste alla sinuosa mobilità della macchina da presa, alle aperture che gli consentono i sogni e i desideri irrealizzabili di Ramón. Il momento più bello del film é quello dell'incidente raccontato a un'amica: tutta la vita gli passa davanti agli occhi, scandita dalla rapida successione delle fotografie, dei volti, dei luoghi, delle ragazze amate. Amenábar, con la sua sapiente regia permette allo spettatore di entrare nei pensieri di Ramón e lo aiuta a comprendere perché lui ha deciso di morire: perché non c'è musica, voce, affetto che tenga di fronte all'impossibilità di essere e di riconoscere se stessi.
Amour del 2012
Regia: Michael Haneke con Jean Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, Isabelle Huppert.
George ed Anne sono due insegnanti di musica in pensione, con una figlia anch'essa musicista che vive all'estero con la famiglia, un giorno Anne viene colpita da un ictus, Haneke indugia con il suo consueto cinismo sulle pene e sulle fatiche della vecchiaia e della malattia, fa stare lo spettatore per quasi tutto il tempo all’interno dell’appartamento dei due anziani, mostrandoci con tutta la calma che ritiene necessaria, le cure di cui una donna semiparalizzata ha bisogno: dall’essere imboccata, accompagnata al bagno, aiutata a salire e scendere dalla sedia a rotelle. Sono inquadrature sul volto e sul corpo disfatto della donna che non esprimono la pietas, maturata in duemila anni di cristianesimo,ma vogliono ingenerare orrore verso il decadimento fisico. Il gesto estremo che compie George alla fine del film, dal momento che Anne avrebbe avuto ancora poche settimane di vita, incrina il realismo del racconto portato avanti fino a quel momento ed esprime solo l’impostazione ideologica dell’autore a favore dell’eutanasia. Personalmente non sono d'accordo con la critica trionfalistica di questo film, per quanto mi riguarda vedendolo ho provato la sensazione di aprire una bara per vedere lo scempio della morte.
La Passione di Cristo del 2004
Regia di Mel Gibson con Jim Caviezel, Maia Morgenstern
Ho lasciato volutamente questo film in chiusura anche se cronologicamente non é l'ultimo perché in esso la manifestazione del dolore e della sofferenza raggiunge il suo acme. Il film di Gibson s'inserisce nella lunga frequentazione che la settima arte ha intrattenut con la Storia di Gesù.
La prospettiva de La passione di Cristo di Mel Gibson trae spunto dal libro del Profeta Isaia: "Molti si stupirono di lui tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto. Eppure si é caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori... Era come un agnello condotto al "macello".
Il film si allontana dalle altre pellicole del genere ed agisce a modo suo. Il regista ritiene che il Cinema sia una esperienza viscerale, capace di produrre sensazioni forti, per questo motivo ha pensato che, essendo il senso della Passione strettamente legato alla durezza della prova che cristo ha dovuto superare per la redenzione dell'umanità, il suo film avrebbe dovuto essere realistico, perché lo spettatore potesse rivivere personalmente quella terribile esperienza e in questo modo esserne vivificato. Gibson ha dunque voluto un film sconvolgente, estremo, capace di trascinare gli spettatori fino ai limiti, per far vedere che un uomo può sopportare tutto quello e ancora esprimere amore e perdono. Per dare al film maggiore autenticità e realismo ha pensato di girarlo nelle lingue usate nella Palestina al tempo di Gesù, l'aramaico e il latino e di usare nelle due ore e sei minuti di torture l'uso del rallenty, quasi a voler sottolineare maggiormente la sofferenza di Cristo, aumentando lo sgomento negli spettatori. Il film dunque presenta la versione di Gibson su ciò che é accaduto e gli aspetti della passione che lui ha voluto mostrare.
L’eccessiva violenza è l’unico punto sul quale sostenitori e detrattori del film concordano, ma i giudizi sull'interpretazione di quella violenza sono diversi. I detrattori ritengono che essa finisce per nascondere il vero senso della Passione e l’essenza della persona e del messaggio di Cristo (l’amore portato alla sua perfezione attraverso il dono di se stessi) e fa sentire lo spettatore violentato da un regista deciso a punire gli spettatori per chissà quali peccati. I sostenitori invece giustificano la violenza del film, che a loro giudizio non è mai gratuita ma esprime la potenza del Cinema capace di trasformare le parole del Vangelo in immagini. A mio parere, tralasciando la sceneggiatura, dal punto di vista tecnico, fotografia, costumi, scenografia, sonoro, il film è eccezionale.
Il grande regista Akira Kurosawa sosteneva che " Il Cinema é la settima arte e racchiude in sé tutte le altre".
Concluderò dunque queste riflessioni sul Cinema del dolore, con una poesia del dolore della polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996.
Nulla é cambiato.
Il corpo trema, come tremava
prima e dopo la fondazione di Roma,
nel ventesimo secolo, prima e dopo Cristo,
le torture c'erano e ci sono,
solo la terra é più piccola
e qualunque cosa accada, é come dietro la porta.
Carmen Gatto
video pillole
del prossimo Congresso Nazionale
Il congresso nazionale di Torino si avvicina ed ormai tutto è pronto per dare inizio ai lavori. Il programma scientifico, che è possibile consultare online sul nostro sito, mostra i numerosi temi trattati e tutti di massimo interesse.
In questa nuova rubrica abbiamo preparato una serie di video interviste in cui i relatori ci presenteranno brevemente i contenuti più interessanti dei loro interventi. Buona visione
Intervista Prof. Alberto Migliore
Intervista Prof. Giovanni Iolascon
Intervista Prof. Umberto Tarantino
Intervista Prof. Marco Invernizzi
Intervista Prof. Antimo Moretti
Intervista Prof. Biagio Moretti
Intervista Dott.ssa Monica Pinto
Intervista Prof. Raffaele Pellegrino
Rai News 24
"Basta la salute" Algodistrofia - Prof. Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.
Rai News 24
"Basta la salute" Dolore cronico - Prof. Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.
La campagna proposta sul nostro sito SI-G.U.I.D.A. dedicata all’algodistrofia ha avuto un enorme successo. Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di pazienti, ma anche medici, su consigli e chiarimenti sul corretto approccio di tale condizione sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. In letteratura ci sono sempre maggiori evidenze sull’efficacia dei trattamenti farmacologici mentre il ruolo delle terapie fisiche strumentali, nonostante il loro ampio utilizzo nella pratica clinica, non è completamente chiaro né supportato da una robusta evidenza scientifica. Abbiamo affrontato tali argomenti con il Dott. Antimo Moretti, Ricercatore in Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli
Tra le complicanze della pandemia da COVID19, l’aumento di casi di dolore muscoloscheletrico rappresenta una condizione di rilevante interesse. Molti pazienti affetti da COVID, con entità cliniche diverse, dalle forme paucisintomatiche a quelle che necessitano di degenza in terapia subintensiva o intensiva, riportano riacutizzazioni di sindromi dolorose che possono risultare di difficile gestione. A questo si aggiungono le difficoltà logistiche e la riorganizzazione delle modalità di erogazione dei servizi sanitari e pertanto, seguire in maniera appropriata e attenta tali pazienti, risulta ancora più complicato. Abbiamo affrontato questi importanti argomenti con la Prof.ssa Maria Caterina Pace, Professore ordinario di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia del dolore presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Presidente dell’AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore.
LA DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea è unanimamente considerata l’approccio nutrizionale più idoneo per condurre un corretto stile di vita. E’ infatti stata identificata nel 2010 dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, su proposta di alcune nazioni, tra cui l’Italia. Tale approccio ha dimostrato avere un significativo effetto positivo su numerosi processi fisiologici e un ruolo anche nella prevenzione di condizioni patologiche. Nuove prospettive in questo tema sono sicuramente una maggiore conoscenza del ruolo della dieta mediterranea nelle infezioni, come quella recente da Sars COV 2 e le modalità di come implementare con maggiore successo tale approccio nella quotidianità per prevenire l'invecchiamento cognitivo e fisico, in particolare quello muscolo scheletrico. Abbiamo affrontato tali temi con la Prof.ssa Stefania Maggi, Dirigente di ricerca del CNR e Presidente della fondazione “Dieta Mediterranea”.
La medicina di genere rappresenta da sempre un tema di grande interesse scientifico. Identificare possibili differenze in termini di suscettibilità, manifestazioni cliniche e gestione terapeutica potrebbe avere delle ricadute su un diverso approccio al paziente. Tuttavia, solo di recente il Ministero della Salute ha pubblicato un Piano per la l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su questo problema. La differenza tra sessi ha trovato un riscontro anche nella recente pandemia da COVID19, in cui sono in studio fattori di genere che avrebbero un ruolo nell’espressione clinica e nella terapia della malattia. Abbiamo affrontato questi argomenti con la Professoressa Anna Maria Moretti, Presidente della Società Italiana di Medicina di Genere.
L’osteoporosi è spesso definita una “malattia silenziosa” in quanto caratterizzata da uno scarso corteo sintomatologico ed un andamento subdolo. Considerando globalmente il quadro clinico, il dolore rappresenta sicuramente un sintomo di rilevante importanza che può riscontrarsi come conseguenza delle complicanze fratturative associate a tale patologia. Analizzare correttamente ed identificare tale sintomo è fondamentale per il clinico per impostare un corretto percorso diagnostico e prescrivere la terapia più appropriata. Abbiamo affrontato questi importanti argomenti con la Professoressa Maria Luisa Brandi, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Firenze e Presidente della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso.
La riabilitazione nel periodo del lock down ha riscontrato numerose difficoltà nell’erogazione delle prestazioni in setting ospedalieri e soprattutto ambulatoriali. La necessità di mettere in pratica le dettagliate norme anticovid, ha richiesto un adeguamento dei reparti in termini strutturali, una maggiore organizzazione del personale medico e infermieristico e un attento controllo dell’accesso ai presidi dell’utenza. In questo contesto, ed in associazione a tali modifiche, la maggiore diffusione della telemedicina e della teleriabilitazione ha permesso di garantire un continuum nelle cure permettendo una corretta gestione del paziente, anche con sindromi dolorose. Abbiamo affrontato questi temi con il Professor Pietro Fiore, Presidente della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa.
Il rallentamento delle attività cliniche e chirurgiche nel corso di lock-down per COVID-19 ha inevitabilmente avuto delle conseguenze sullo stato di salute anche nel paziente ortopedico. Tra le diverse criticità, il ritardo all’intervento per protesi articolare ha determinato un sensibile peggioramento in termini di dolore e di limitazione funzionale con un notevole impatto psicologico e sulla qualità di vita di tali pazienti. Inoltre, è stato riscontrato anche un maggiore uso e, in alcuni casi, abuso di farmaci antidolorifici ed antiinfiammatori per controllare la sintomatologia. Abbiamo affrontato tali argomenti con il Professor Umberto Tarantino, Presidente della Società GUIDA e Professore Ordinario di Malattie dell’apparato locomotore all’Università di Torvergata.
La gestione del dolore acuto e del dolore cronico non può essere trascurata e spesso richiede l'utilizzo di farmaci antinfiammatori ad uso prolungato. La pandemia da Covid-19, influendo anche sulle visite ambulatoriali, ha complicato ulteriormente l'approccio al paziente aumentandone le paure. Ne abbiamo parlato con il Professor Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A.
“Intervista pubblicata su: «pharmastar.it»”
La pandemia da coronavirus ha complicato la gestione delle patologie acute e croniche che affliggono la popolazione italiana. In questo contesto non deve essere dimenticato il dolore muscolo scheletrico cronico.
Il Professor Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.
La nutrizione è sempre più un aspetto di centrale importanza per la salute di un soggetto. Oltre alle note conseguenze di una corretta alimentazione sull’incidenza e sull’intensità di diverse patologie come quelle respiratorie, cardiologiche e tumorali, recentemente riscontriamo un interesse crescente sul possibile ruolo dei micronutrienti assunti con la dieta o dei supplementi sullo sviluppo e sulla percezione del dolore. Affrontiamo tale argomento con la Professoressa Silvia Migliaccio.
Le persone con problemi a livello della cartilagine articolare, soprattutto a causa dell’artrosi dell’anca o del ginocchio o per problematiche di tipo traumatologico, sono solite ricorrere ai benefici della terapia infiltrativa intra articolare. Oggi si trovano in una condizione di disagio a causa dell’epidemia di Covid-19 . Per tenere le articolazioni in buono stato, in attesa di poter quanto prima riprendere la cura, ci sono 3 consigli che vanno seguiti.
“Intervista pubblicata su: «www.terapiainfiltrativa.it»”
Dott. Sergio Crimaldi
Specialista in chirurgia ortopedica e traumatologia
HUMANITAS MD – Ortopedia 2 “Chirurgia Ortopedica Mininvasiva e Nuove Tecnologie”
Direttore Esecutivo della Società G.U.I.D.A. Professore di Medicina Fisica e Riabilitativa Seconda Università di Napoli
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Professore di Reumatologia, Ospedale San Pietro – FBF Roma
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Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore Coordinatore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia.
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