Persistenza dell’uso di oppioidi dopo chirurgia di anca o di ginocchio
Secondo un recente studio pubblicato su Osteoarthritis and Cartilage 1 paziente su 14 che ha assunto oppioidi prima di un intervento di chirurgia protesica di ginocchio o anca continua a farne uso durante l’anno successivo.
Questo rapporto è sorprendentemente alto, come conferma l’autore dello studio, il Dr Brian Bateman della Harvard Medical School di Boston, Massachussetts: “i pazienti che hanno fatto uso di alte dosi di oppioidi prima dell’operazione hanno un particolare rischio di mantenere i stessi dosaggi dopo la chirurgia, a dispetto del fatto che essa dovrebbe migliorare il dolore articolare”.
L’artrosi colpisce almeno un terzo degli individui di età maggiore a 65 anni, in particolare anca e ginocchio sono le sedi preferenziali. La chirurgia può migliorare il dolore e la funzione articolare nei pazienti non più rispondenti alle terapie conservative come l’esercizio fisico, gli interventi educativi, le terapie fisiche, l’iniezione di steroidi e altri farmaci tra cui paracetamolo e FANS. Gli oppioidi possono essere usati in maniera cauta in pazienti che non possono assumere FANS o paracetamolo, o che non sono più rispondenti.
L’uso di oppioidi è risultato in aumento nell’ultima decade; questo dato è particolarmente allarmante, comportando rischi di dipendenza e sindromi da astinenza. Le evidenze scientifiche inoltre suggeriscono che assumere oppioidi prima di interventi di protesi di anca o di ginocchio può contribuire all’aumento del dolore, della rigidità e della necessità di ulteriore chirurgia.
Per saperne di più, il Dr Bateman e il suo gruppo di lavoro, utilizzando il database United HealthCare/Optum Clinformatics Data Mart, ha esaminato i dati di 57545 pazienti sottoposti a sostituzione totale di anca o di ginocchio nel periodo tra Gennaio 2004 e Dicembre 2013. I pazienti avevano in media 61,5 anni e il 57% erano di sesso femminile.
I risultati hanno mostrato che l’87,1% dei pazienti di questo studio ha assunto oppioidi prima della chirurgia. Tra questi, il 7,6% ha continuato ad usarli nell’anno successivo, ovvero hanno utilizzato uno o più oppioidi almeno una volta al mese.
Tra i pazienti che facevano alte dosi di oppioidi per più dell’80% del tempo nei 4 mesi precedenti all’intervento, il 72,1 % diventava utilizzatore abituale.
I principali fattori predittivi sono risultati essere la protesi di ginocchio, lunghe ospedalizzazioni, modalità di dimissione dal dipartimento di riabilitazione, schema di utilizzo preoperatorio di oppioidi (lunga durata, maggiori dosaggi, alta frequenza), comorbidità (lombalgia, artrite reumatoide, fibromialgia, emicrania), fumo e l’uso di benzodiazepine.
Gli autori hanno notato importanti limiti dello studio, in particolare la possibilità di generalizzare i risultati a soggetti senza assicurazione sanitaria, con diversi tipi di assicurazione sanitaria, o con assicurazioni sanitarie pubbliche.
Bateman conclude: “i medici devono essere particolarmente attenti ai rischi e ai problemi associati all’uso cronico di oppioidi e prevedere uno svezzamento dei pazienti dal loro uso la dopo chirurgia. Se ciò non fosse possibile, essi dovrebbero essere indirizzati da uno specialista del dolore che può mettere in atto un piano multicomprensivo per approcciare il dolore, e valutare la terapia più appropriata”
S.C. Kim, N. Choudhry, J.M. Franklin, K. Bykov, M. Eikermann, J. Lii, M.A. Fischer, B.T. Bateman Patterns and predictors of persistent opioid use following hip or knee arthroplasty. Osteoarthritis and Cartilage
http://www.oarsijournal.com/article/S1063-4584(17)30959-7/abstract
Dottor Marco Paoletta

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